Cinque giorni tra Cicerone e un Hijab
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Cinque giorni tra Cicerone e un Hijab

pubblicato nel 2022

di damiano domenico Trenchi

Cinque giorni in cui la malinconia dell’amore, il profumo del mare, la brezza del vento e il desiderio di mettere le ali sono i protagonisti di un campus scolastico post-maturità sulla riviera romagnola a Rimini in cui insegnanti e ragazzi del liceo classico SMC (Scuola Milano City) nascondono segreti, paure, incomprensioni e desideri nascosti. Edoardo Astori, trent’enne, insegnante di lettere, conosciuto da tutti i suoi studenti come il prof., amante di Dante, controverso, misterioso e affascinante cerca di ritrovare se stesso e tutto quello che aveva perso dopo la scomparsa di quel segreto che tiene gelosamente custodito nel cuore ma che Celeste, una studentessa che ha tradotto la versione di Cicerone all’esame di maturità senza sbagliare una virgola, proverà a trasformare in realtà senza lasciarlo semplicemente un inquieto ricordo. Sulle ali di profumi tipicamente esotici e medio-orientali si intrecciano anche le vicende di Nicole, Alessandro, Pierre, Perla, Zoe, Letizia, Sveva, Mattia e Ariel che compongono quel tremendo e inseparabile gruppo di amici che ha condiviso per cinque anni le gioie e le amarezze della scuola, delle interrogazioni, della classe, dei baci rubati e degli abbracci non dati. Insieme a loro, come in una perfetta ragnatela dalle trame conturbanti e avvolgenti ci sono Erika e Andrea, due coetanei che conoscono perfettamente il profumo del mare e i granelli di sabbia della battigia della loro riviera romagnola che stringeranno le loro vite complicate e oltre i limiti della legalità con quelle dei ragazzi venuti da Milano dando vita ad un cocktail esplosivo di emozioni, sentimenti, rimpianti e speranze. E poi ci sono i colleghi di Edoardo che dovranno compiere la loro scelta nel quadro dell’eterna lotta tra bene e male camminando su una linea così sottile che spesso si confonde lasciando spazio a quell’alone di malinconico mistero che avvolge la perenne insoddisfazione delle generazioni di fine secondo e inizio terzo millennio. Quando, però, il dado è tratto, niente può fermare il meccanismo che rompe i delicati equilibri di quel campus quindi non rimane altro che essere i protagonisti di quel finale che è racchiuso tra una lacrima e l’inchiostro di una penna nelle pagine di una Moleskine rossa come l’inferno.

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